DE ALESSANDRI, LA CULTURA VINCE CON PROATTIVITÀ E INNOVAZIONE

“La cultura fa fatica a trovare spazio all’interno della dieta mediatica, ma se c’è proattività e innovazione poi i risultati si vedono”.

A dirlo, amministratore delegato dell’Agenzia Ansa, Stefano De Alessandri, intervenendo questa sera all’ultimo dei tre “Incontri ad Arte” alla Casina Valadier dedicato al Rapporto tra innovazione, comunicazione e patrimonio culturale.” Come prima agenzia di stampa italiana distribuiamo circa 3000 notizie al giorno-spiega l’ad – Ovviamente il palinsesto non lo facciamo noi, ma la vita, le guerre che speriamo non scoppino, la pandemia.

La cultura fa spesso fatica a trovare spazio in questo flusso, ma – racconta-proprio durante la pandemia, al netto dei fatti legati all’emergenza, due notizie hanno ottenuto un ranking altissimo, entrambe legate agli scavi di Pompei. La prima quando furono ritrovati i due fuggiaschi e la seconda per il bancone del fast-food. Vuol dire che quando una notizia di cultura di un certo spessore viene data nel modo giusto il risalto c’è”. Ma la cultura ha “vinto” nella pandemia anche quando, davanti alla interruzione delle attività teatrali e degli enti lirici, “c’è stato chiesto di mettere a disposizione il nostro sito gratuitamente per la realizzazione di spettacoli che non avrebbero generato un incasso, ma avrebbero consentito alle maestranze di continuare a lavorare. Siamo stati sommersi da un tale numero di richieste che non siamo riusciti a esaudirle tutte. La grande soddisfazione è stata però che la Rai e Sky ci hanno immediatamente seguito”. Terzo successo, quando, con le librerie ancora chiuse, ” Abbiamo ospitato una serie di forum con il presidente dell’Aie Riccardo Levi e tutti gli editori”, accogliendo i loro appelli. ” È stato importante-dice-perché poi il 2020 è diventato un anno straordinariamente positivo per il mondo dei libri, con le persone chiuse in casa che non avevano nulla da fare. Tutto questo per dire che la cultura fa fatica a trovare spazio all’interno della dieta metà mediatica però se c’è proattività e innovazione poi i risultati si vedono”. Ma “la pandemia – conclude – in qualche modo ci ha anche aiutato: il nostro sito nel periodo del primo lockdown ha triplicato gli accessi”.

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